Ora, non dico di aver vissuto finora un'esistenza all'insegna dell'entusiasmo e della Joie de vivre , eh. Però picchi di depressione così acuti non li avevo mai conosciuti.
Che uno dice: 'Datti da fare anziché menarla con la depressione, metti a posto le cose che non vanno bene.'
Facile. Peccato che non ho la minima idea di quale sia il problema.
Ripeto, mai stata la persona più ottimista e serena della Terra. Ma fino a qualche tempo fa la mia mente funzionava normalmente. Nel senso che mi succedeva qualcosa di brutto, indi ero triste, scontenta, depressa, appesaaunnodoscorsoio.
Ultimamente mi sento disperata e basta.
Temo disgrazie future, lamento gli altrui problemi... Ogni scusa è buona per non campare serenamente.
E mi sto alienando, cazzo. Ogni giorno di più, anzi, ogni ora di più. Prima di tutto da me stessa. E in fondo in fondo odio chi tenta di venire in mio soccorso.
martedì 4 gennaio 2011
sabato 13 novembre 2010
Papparappappappappà
Mi duole il pancino, svomitacchio a ritmo regolare dove mi capita (il bello di avere il padre per metà falegname è che la segatura non ti manca in situazioni simili), il dottore mi sta bombando di orride bustine di fermenti lattici, stamani come se non bastasse ho pure scoperto che ho iniziato a bruxare pure dalla parte destra della bocca.
Mia madre mi accusa di avercele tutte, ormai anche l'aiuto-farmacista mi guarda con uno sguardo alla 'ma sei un cerotto ambulante'. E poi dice 'ti fai le diagnosi su google'. Almeno lui non mi giudica.
P.s. Google dice che ho l'AIDS o il colera. O entrambi.
Mia madre mi accusa di avercele tutte, ormai anche l'aiuto-farmacista mi guarda con uno sguardo alla 'ma sei un cerotto ambulante'. E poi dice 'ti fai le diagnosi su google'. Almeno lui non mi giudica.
P.s. Google dice che ho l'AIDS o il colera. O entrambi.
mercoledì 10 novembre 2010
Stamattina mi sono svegliata contenta, e mi sono spaventata.
Fortunatamente, il disturbo è sparito quasi subito.
sabato 30 ottobre 2010
Elogio dell'uomo col gatto in braccio
Per il divino Yves Saint Laurent il vestito più bello che una donna possa indossare sono le braccia dell'uomo che la ama.
Parafrasando liberamente la celebre dichiarazione mi sento di affermare senza ombra di dubbio che l'accessorio migliore per un uomo sia il gatto.
Non c'entra nulla il luogo comune secondo il quale chi ama gli animali è per forza una brava persona sensibile, che tanto non ci crede nessuno.
No, la mia è un'osservazione puramente estetica. Perché il nobile felino, se posizionato nei dintorni di un uomo mediamente attraente, innegabilmente gli regala fascino.
ARGOMENTAZIONI A CONFERMA
Ecco dimostrato come anche il fico più coriaceo trovi il tempo per spupazzarsi il suo micio. Quest'ultimo, con il suo proverbiale fare sornione, lo restituisce all'istante a una dimensione più umana.
Non dimentichiamo anche che un gatto può essere usato per sdrammatizzare sex symbol che altrimenti metterebbero in soggezione. Avete notato come qualsiasi frase che contiene la parola 'gatto' cessa immediatamente di essere seria?
Es. 'Quel paio di pantaloni manco il gatto lo metterebbe.' 'Che novità, ormai lo sa anche il gatto.' 'Se la prof. mi interroga sono del gatto.' 'Quella minestra te la magni te, che manco il gatto la vuole.'
Provate a sostituire 'gatto' con il nome di altri animali e vi renderete conto che l'effetto non è lo stesso.
A livello estetico il simpatico quattrozampe riveste la stessa funzione:
Franco Gasparri, il bello impossibile-inarrivabile-inconcepibile. Avrebbe messo in soggezione la più navigata delle mangiauomini, ma ecco come il solito gatto (che qui ha un'espressione vagamente urtata) prende a picconate la sua gelida immagine di perfezione e ce la restituisce stemperata con una buona dose di comicità. A questo punto, per il povero Franco non c'è giacca con le spalline che tenga.
Uomini, volete far breccia nel cuore della vostra bella incutendole una buona dose di pietà ed istinto materno? Cat is the word. Ammirate come si può apparire patetici ma irresistibilmente romantici quando un gatto non vi si fila:
Quale donna non vi consolerebbe?
Insomma, uomini, qualunque sia il vostro stile o il vostro gusto, non dimenticate mai di abbinare un bel micio al vostro look. Meglio se in tinta con la cravatta.
Parafrasando liberamente la celebre dichiarazione mi sento di affermare senza ombra di dubbio che l'accessorio migliore per un uomo sia il gatto.
Non c'entra nulla il luogo comune secondo il quale chi ama gli animali è per forza una brava persona sensibile, che tanto non ci crede nessuno.
No, la mia è un'osservazione puramente estetica. Perché il nobile felino, se posizionato nei dintorni di un uomo mediamente attraente, innegabilmente gli regala fascino.
ARGOMENTAZIONI A CONFERMA
Ecco dimostrato come anche il fico più coriaceo trovi il tempo per spupazzarsi il suo micio. Quest'ultimo, con il suo proverbiale fare sornione, lo restituisce all'istante a una dimensione più umana.
Non dimentichiamo anche che un gatto può essere usato per sdrammatizzare sex symbol che altrimenti metterebbero in soggezione. Avete notato come qualsiasi frase che contiene la parola 'gatto' cessa immediatamente di essere seria?
Es. 'Quel paio di pantaloni manco il gatto lo metterebbe.' 'Che novità, ormai lo sa anche il gatto.' 'Se la prof. mi interroga sono del gatto.' 'Quella minestra te la magni te, che manco il gatto la vuole.'
Provate a sostituire 'gatto' con il nome di altri animali e vi renderete conto che l'effetto non è lo stesso.
A livello estetico il simpatico quattrozampe riveste la stessa funzione:
Franco Gasparri, il bello impossibile-inarrivabile-inconcepibile. Avrebbe messo in soggezione la più navigata delle mangiauomini, ma ecco come il solito gatto (che qui ha un'espressione vagamente urtata) prende a picconate la sua gelida immagine di perfezione e ce la restituisce stemperata con una buona dose di comicità. A questo punto, per il povero Franco non c'è giacca con le spalline che tenga.
Uomini, volete far breccia nel cuore della vostra bella incutendole una buona dose di pietà ed istinto materno? Cat is the word. Ammirate come si può apparire patetici ma irresistibilmente romantici quando un gatto non vi si fila:
Quale donna non vi consolerebbe?
Insomma, uomini, qualunque sia il vostro stile o il vostro gusto, non dimenticate mai di abbinare un bel micio al vostro look. Meglio se in tinta con la cravatta.
mercoledì 21 luglio 2010
trallalà
Il gaso che si impossessa di me quando per caso scopro che una persona che fondamentalmente stimo la pensa come me su questo o quell'argomento è pari solo allo sconforto e alla depressione nella quale sprofondo quando vengo a sapere che a qualcuno che schifo/disprezzo/aborro piace qualcosa o qualcuno che piace pure a me.
martedì 13 luglio 2010
Cercasi Marilyn disperatamente (più o meno)
Ho notato che pure il gatto ha una maglia con sopra un'immagine di Marilyn, meno che io. E la cosa mi pare almeno assurda.
Signori, non si scherza con 7 anni minimo di onorata ossessione, di ricerca spasmodica di gadget, libri, foto e di acquisto compulsivo di qualunque oggetto che avesse anche solo a che vedere alla lontana con la Monroe.
Ok, negli anni mi sono fatta un po' meno feticista. Anche perché un giorno ho buttato dieci euro per un astuccio da scuola, e mi ero diplomata da vari mesi, ormai. Cioè, alla fine i soldi potrei anche impiegarli meglio (per esempio, per qualche gadget con Marlon Brando, che praticamente non c'ho niente del genere).
Però, cribbio, la maglia mi ci vuole.
Poiché oggi pomeriggio ero 'in the mood', e soprattutto stavo passando davanti a un negozio che so che ce le ha, mi sono fermata e con piglio deciso ho apostrofato la robusta commessa.
'Bongiorno. Che per caso c'hai una maia co Merili sopra?'
'Aspé che ce guardamo si m'è rimasta che cosa.'
Insomma, m'ha fatto aspettare tipo un quarto d'ora, che ho impiegato dando un'occhiata al resto della merce e facendo un pensierino su un tarpanissimo braccialetto rosso a pois bianchi, di quelli che non metterò mai 'ma però fanno tanto anni '50, quindi so 'na ficata'.
La robusta commessa di cui sopra mi emerge da un cumulo di magliette variegate con una maglia che, con tutta la buona volontà, non mi sarebbe entrata nemmeno nel 1996.
'Ehm... Signò...'
'Che, nun te piace?'
'Non è che nun me piace, anzi, è bellissima, è che penso che non mi entra.'
'Ah, ma qué è elasticizzata'
'Ho capito, signò, ma guardi 'r collo de la maia. E mo guardi il mio, come fa a entrarmi?'
Pur sapendo in cuor suo che ero nel giusto, la signora intendeva confermare le sue doti di affabulatrice.
'Ma guarda che qué te pare piccola, ma quando che l'hai addosso te se allarga'
'No, ma nun penso...'
'Via, provala.'
'Ma che provo? La metto in un braccio, me starà a top, è pure corta'
'Eh, io questa c'ho.'
Esco dal negozio con la tristezza nel cuore. E in attesa di trovare una maglia con sopra Marilyn della misura giusta (e possibilmente nera, e possibilmente con una foto non troppo sputtanata), mi chiudo nel mio dolore.
Signori, non si scherza con 7 anni minimo di onorata ossessione, di ricerca spasmodica di gadget, libri, foto e di acquisto compulsivo di qualunque oggetto che avesse anche solo a che vedere alla lontana con la Monroe.
Ok, negli anni mi sono fatta un po' meno feticista. Anche perché un giorno ho buttato dieci euro per un astuccio da scuola, e mi ero diplomata da vari mesi, ormai. Cioè, alla fine i soldi potrei anche impiegarli meglio (per esempio, per qualche gadget con Marlon Brando, che praticamente non c'ho niente del genere).
Però, cribbio, la maglia mi ci vuole.
Poiché oggi pomeriggio ero 'in the mood', e soprattutto stavo passando davanti a un negozio che so che ce le ha, mi sono fermata e con piglio deciso ho apostrofato la robusta commessa.
'Bongiorno. Che per caso c'hai una maia co Merili sopra?'
'Aspé che ce guardamo si m'è rimasta che cosa.'
Insomma, m'ha fatto aspettare tipo un quarto d'ora, che ho impiegato dando un'occhiata al resto della merce e facendo un pensierino su un tarpanissimo braccialetto rosso a pois bianchi, di quelli che non metterò mai 'ma però fanno tanto anni '50, quindi so 'na ficata'.
La robusta commessa di cui sopra mi emerge da un cumulo di magliette variegate con una maglia che, con tutta la buona volontà, non mi sarebbe entrata nemmeno nel 1996.
'Ehm... Signò...'
'Che, nun te piace?'
'Non è che nun me piace, anzi, è bellissima, è che penso che non mi entra.'
'Ah, ma qué è elasticizzata'
'Ho capito, signò, ma guardi 'r collo de la maia. E mo guardi il mio, come fa a entrarmi?'
Pur sapendo in cuor suo che ero nel giusto, la signora intendeva confermare le sue doti di affabulatrice.
'Ma guarda che qué te pare piccola, ma quando che l'hai addosso te se allarga'
'No, ma nun penso...'
'Via, provala.'
'Ma che provo? La metto in un braccio, me starà a top, è pure corta'
'Eh, io questa c'ho.'
Esco dal negozio con la tristezza nel cuore. E in attesa di trovare una maglia con sopra Marilyn della misura giusta (e possibilmente nera, e possibilmente con una foto non troppo sputtanata), mi chiudo nel mio dolore.
martedì 6 luglio 2010
Schifus
Io faccio schifo.
Tu fai schifo.
Il caldo fa schifo.
Le zanzare fanno schifo.
La mia migliore amica che non mi si caga di pezzo fa schifo (e io faccio schifo due volte, perché in dieci anni non l'ho capito).
Il commesso che mi guarda come fossi una pezzente perché non me la sento di prendere il cellulare da 340 euro fa schifo.
Stare ancora dietro a uno per cui sì, sei ok, ma troppo immatura per lui fa schifo.
Mia zia che ti fa l'occhiaticcio ogni volta che ti incontra fa schifo.
Avere una palpebra gonfia stile cazzotto di Tysone per colpa di una puntura di zanzare fa schifo.
Il mio migliore amico che una volta era gagliardissimo ma si è lasciato rincoglionire dalla prima che è passata fa schifo.
Non sapere ancora guidare come Cristo comanda dopo sei mesi dal conseguimento della patente fa schifo.
Quelli che te lo fanno pesare fanno schifo.
Doversi svegliare presto ma non riuscire ad addormentarsi fa schifo.
Tu fai schifo.
Il caldo fa schifo.
Le zanzare fanno schifo.
La mia migliore amica che non mi si caga di pezzo fa schifo (e io faccio schifo due volte, perché in dieci anni non l'ho capito).
Il commesso che mi guarda come fossi una pezzente perché non me la sento di prendere il cellulare da 340 euro fa schifo.
Stare ancora dietro a uno per cui sì, sei ok, ma troppo immatura per lui fa schifo.
Mia zia che ti fa l'occhiaticcio ogni volta che ti incontra fa schifo.
Avere una palpebra gonfia stile cazzotto di Tysone per colpa di una puntura di zanzare fa schifo.
Il mio migliore amico che una volta era gagliardissimo ma si è lasciato rincoglionire dalla prima che è passata fa schifo.
Non sapere ancora guidare come Cristo comanda dopo sei mesi dal conseguimento della patente fa schifo.
Quelli che te lo fanno pesare fanno schifo.
Doversi svegliare presto ma non riuscire ad addormentarsi fa schifo.
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